Nessuno ha capito chi è Rossella O’Hara

Il parasole di pizzo, la pelle diafana e le labbra da bambina, nella memoria collettiva ricordiamo tutti così Scarlett O’Hara, (Rossella nella traduzione italiana) l’eroina protagonista del celebre romanzo e film Via col Vento. Una giovane femme fatal, che si aggira flirtando tra le ville della Georgia, che gioca con i cuori dei ricchi rampolli del
vicinato, che si lamenta del corsetto stretto, del sole e delle lentiggini. Ricordiamo la Scarlett viziata e ricca, i suoi vestiti verdi, bianchi e rossi, i suoi mille pretendenti, i suoi occhi smeraldini che ammiccano e le manine impeccabili, calzate da un guanto, che non solleverebbero nemmeno un sacco di farina.

La verità, è che ci siamo tutti scordati di un’altra Scarlett, che ha venduto quei guantini di pizzo per sfamare la famiglia, che ha rovinato le sue manine pallide e curate per piantare il cotone nella sua terra, che si è vista bruciare il raccolto dagli yankee, che ha dovuto scavare nella terra per trovare di che nutrirsi, che appena maggiorenne ha affrontato la guerra, la fame, la fatica e il dolore. Scarlett O’Hara è una delle eroine più forti di cui abbia avuto il piacere di leggere le prodezze, e oggi ho deciso di riscattarne il nome.

Non ho intenzione di negare il frivolo passato della nostra protagonista: nei primi capitoli di Via col Vento Scarlett è una giovane fanciulla benestante, e gli unici pensieri che si aggirano nella sua testolina ben acconciata riguardano ricevimenti, vestiti, e, soprattutto, ragazzi. Scarlett è calcolatrice, egoista, vanitosa, e fa di tutto per apparire ingenua, buona e altruista, esattamente come si confà a una ragazza di buona famiglia. Ma la sua maschera da bambolina cadrà inevitabilmente, quando vedrà la sua vita di ricevimenti soleggiati e gai banchetti inesorabilmente calpestata dalla guerra. Il mondo come lei lo conosceva viene stravolto dagli avvenimenti che si susseguono incessanti, e di fronte al vento sfavorevole, Scarlett si rimbocca le maniche e lotta con le unghie e con i denti per la sopravvivenza, sua e dei suoi cari.

“Ecco che cos’aveva trovato al termine del viaggio: vecchiaia tremebonda, malattia, bocche da sfamare, mani che la tiravano per le sottane. Al termine del viaggio c’era solo lei, Scarlett O’Hara Hamilton, vedova diciannovenne con un figlio piccolo.”

Scarlett è costretta a gettare via i pizzi e i merletti, e con essi abbandona anche la vita prima della guerra e i valori della classe agiata a cui apparteneva. Mentre le sorelle e la cognata vivono nel passato, incapaci di adattarsi alla nuova realtà del dopoguerra, Scarlett comprende che per sopravvivere in un mondo nuovo e crudele dovrà faticare, piantare il cotone con gli schiavi e spaccarsi la schiena china sulla terra riarsa. Ma non si limita a sopravvivere, lei vuole vivere, vuole ricchezza, denaro, sicurezza, cibo, vestiti, e per ottenere la vita dei suoi sogni diventa spietata, e usa ogni mezzo a sua disposizione per trionfare sulle avversità: inganna, mente, ruba, seduce, uccide.

‘’Dio mi è testimone, gli yankee non mi uccideranno. Dio mi è testimone! Sopravvivrò a tutto questo e, quando sarà finita, non soffrirò mai più la fame in vita mia’’”…dovessi mentire, truffare, rubare o uccidere…lo giuro davanti a Dio: non soffrirò mai più la fame!”

La Scarlett della prima pagina di Via col Vento non è la Scarlett dell’ultima. Da bambina diviene donna, sviluppa una scorza dura e impenetrabile, i suoi tondi occhi oliva diventano fessure affilate, ‘come quelli di un gatto affamato’ . Sfida la società e le sue regole, è prima moglie, poi madre, vedova, sopravvissuta, donna d’affari, signora dell’alta società, calza ogni ruolo con la consueta verve, e affronta ogni ostacolo con la forza e la capacità di adattamento di chi ha visto l’inferno ed è tornato indietro. L’unico in grado di cogliere la bellezza della sua lotta disperata contro la fame, contro la guerra, contro la povertà è Retth, che guarda divertito il personaggio frivolo, ingenuo e bisognoso di protezione che Scarlett si è abilmente cucita addosso, e la ama anche e soprattutto quando è arrivista, furba e avida, la ama quando va contro il ruolo che la società le ha affibbiato, e che a Scarlett starà presto stretto.

Quel fardello era suo e aveva le spalle abbastanza larghe e forti per reggerlo.

Via col vento è visto, al giorno d’oggi, come una travolgente storia d’amore, ma leggendo il romanzo si intuisce che al romanticismo è dedicata solo una piccola parte, e che Via col Vento non è solo una storia d’amore, è anche una storia di sofferenza e riscatto, e che la sua indiscussa protagonista Rossella O’Hara non è solo la convenzionale  femme fatal: è una  sopravvissuta.

Autore

Giulia Mingozzi

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